Mercoledì mi sono timidamente affacciata nel mondo del lavoro.
La mia prima volta da mamma. Stava per diventare una prima volta mancata, ma per fortuna, pur con breve preavviso, Gi è riuscito a prendersi mezza giornata di feria in modo che io potessi andare.
Che emozione! cercare i vestiti giusti, pensare a una presentazione che rendesse interessante pure il mio stop forzato, che ormai dura da oltre un anno, rispondere con sicurezza "per mia figlia? nessun problema, non costituirebbe motivo di assenze" e intanto pensare "no no no! io non ho idea di dove lasciarla, se sono qui è per una botta di culo che mio marito poteva assentarsi...dove cavolo la metto!!!?"
Ma che voglia di tornare a lavorare..prendere decisioni, fare, arrivare la sera stanca ma senza la sensazione di stare correndo come un criceto impazzito in un labirinto; adesso corro e corro ma non arrivo mai da nessuna parte. Vedo mia figlia crescere, è un' emozione impagabile, sono contenta di questo, ma sento anche che non sto costruendo niente per me. Per me che non sono solo mamma.
E spero mi chiamino, spero di avere questa opportunità. Ma la bambina dove la metto?
Baby sitter ovvio. Devo solo capire come cercarla e dove trovarla.
Una collega di Gi vive qui da sola con il figlio, bimbo che da quando ha 5 mesi resta con la baby sitter tutto il giorno. Il fine settimana li raggiunge anche il marito. Nessuno dei due riesce a trovare lavoro da potersi spostare. Un affitto e un mutuo, uno stipendio che se ne va per la baby sitter, una donna che cresce il figlio da sola e un papà part-time. Certo che i giovani fanno sacrifici. Ma questi pezzi di vita che ci perdiamo non ce li restituisce nessuno.
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