Non dormo più.
Eppure più il caldo ha mollato, quindi non è nemmeno per quello.
Mi era già successo un periodo simile, non dormivo e me ne stavo ranicchiata al gelo sul minuscolo balcone della nostra casa ligure, praticamente dovevo tenere le ginocchia sotto il mento e i piedi nel vaso dei fiori. E fumavo e leggevo. Facevo un freddo,.. il gelo secco e asciutto che riesci a sentire solo in montagna, non che fossimo così in alto, ma il clima era quello!
In quel periodo mio marito viaggiava molto per lavoro, e quindi se non era a casa la notte poteva diventare occasione per stirare, cambiare le lenzuola, pulire il bagno... e se invece doveva prepararsi a partire aspettavo le quattro per fare colazione con lui e poi uscivo.
Riuscivo a trovare pace solo alle prime luci dell' alba, se invece dovevo lavorare tiravo dritto come niente fosse.
Come adesso, avevo un bisogno insaziabile di stare fuori, di aria.
Il mio ideale sarebbe restare sdraiata tra le chiazze di sole, il cielo da sbirciare attraverso le foglie, erba e terra sotto le mani e tra i capelli, e il vento e il rumore dell' acqua.
Non ho idea del perchè sento quest' ansia che mi divora, questo bisogno di essere fuori, di stare da un' altra parte.
O forse lo so', e sto facendo di tutto per evitarlo il "mio perchè". Di notte i pensieri corrono, indugiano. è difficile controllarli, ma fuggono.. scappano sempre nella direzione opposta a quella in cui dovrebbero andare.
A breve sarà tempo di fare un primo bilancio, e spero che papà capisca che è ancora tutto troppo impossibile per riuscire a sistemarlo da qualche parte nel mio cuore e nella mia mente. E quindi, papà, non ci rimanere male se ancora non ho trovato il tuo posto, mi piaceva tanto dove stavi prima che adesso non riesco proprio a collocarti altrove.
Nessun commento:
Posta un commento